Salute
L’allevamento del cane di razza
L’ allevamento del cane di razza, in generale, si basa essenzialmente su due principi fondamentali: la scelta dei riproduttori e le modalità di incrocio fra questi. Chiunque si cimenti con un accoppiamento, pratica in modo più o meno consapevole tali scelte, dando un personale apporto alla selezione di razza. Con questi presupposti è chiaro che anche la cucciolata occasionale rientra in un più ampio progetto di selezione e chi la produce deve farsi carico della responsabilità delle scelte che attua. In questa introduzione vorremmo dunque offrire, soprattutto a chi si accinge per la prima volta alla riproduzione di un Bovaro, uno spunto riflessivo sulle tematiche che investono l’allevamento e la salute.
La scelta dei riproduttori è sempre un momento molto importante e delicato, poiché si sta per innescare la nascita di nuove creature ed è quindi fondamentale porre molta attenzione in ogni dettaglio possibile. Pur lavorando bene, a volte si può incorrere in cattivi risultati, per i motivi più svariati e imprevedibili e proprio per questo è necessario porre in queste scelte tanta attenzione, responsabilità e amore, cercando sempre di fare il meglio, semplicemente perché è un dovere tenere sempre e comunque in grande considerazione cosa sia ‘il meglio’ per i nostri Bovari.
Gli accoppiamenti sono la base imprescindibile di qualsiasi allevamento. Senza gli accoppiamenti non si parlerebbe di allevamento e di selezione. Ma come e quando è giusto accoppiare i nostri cani al fine di ottenere soggetti sani, equilibrati e belli? Chi decide di far riprodurre le proprie creature dovrebbe sempre porsi due domande:
Perché accoppiare? La risposta a questa domanda solitamente toglie ogni dubbio sul fatto di essere pronti per assumersi tale responsabilità e vivere questa straordinaria esperienza. Considerare per esempio il solo ritorno economico non è certo il più nobile degli obiettivi che ci si possono porre quando si opera nell’ambito della riproduzione. Troppe razze hanno sofferto a causa del commercio spietato dei cuccioli e alcune di queste hanno rischiato seriamente la completa disfatta. Ogni allevatore ha iniziato con la sua prima cucciolata, mosso per esempio dalla gioia di veder nascere delle creature e di fare un esperienza di vita indimenticabile. Il proseguo però non può che essere il progressivo impossessarsi di esperienza e di importanti nozioni necessarie a garantire al meglio ai nascituri e alla razza a cui appartengono, la salute clinica, psicologica, genetica.
Un bravo allevatore è colui che si prodiga al meglio per dare un contributo al miglioramento di una razza, mosso da un’incrollabile passione. L’impegno con il quale opera rispecchia un etica e una serietà ben precisa e connotata.
Se si esce indenni dalla prima domanda, prima di accoppiare ci si dovrebbe chiedere: perché accoppiare questi due cani? E qui si deve gioco forza entrare in un contesto diverso. La scelta dei riproduttori, soprattutto per i neofiti, non necessariamente dipende esclusivamente dal fenotipo, dalle conoscenze acquisite, dalle linee di sangue, dallo stato di salute, dal carattere, dalla morfologia dei soggetti che si intendono utilizzare, ma possono entrare in gioco altri fattori, come l’entusiasmo, la simpatia, il gusto personale, la comodità di accoppiare con il vicino di casa, il costo della monta, e così via. Ed è proprio qui che bisogna porre grande attenzione, perché gli stalloni e le fattrici che si decide di utilizzare rappresentano indiscutibilmente il mezzo principale con il quale si può contribuire al mantenimento o al miglioramento della razza. Attenzione: può andar bene anche il vicino di casa, purché ci si sia accertati di non sbagliare palesemente o peggio coscientemente. Ci sono molti bravi allevatori disposti a condividere la loro esperienza; per i neofiti appoggiarsi a loro è forse la scelta più coscienziosa.
Nessun allevatore ‘nasce imparato’, ma può strada facendo apprendere attraverso molteplici canali, tra i quali c’è anche il nostro Club, ed è un suo dovere farlo perché proseguire nell’allevare senza conoscere, vuol dire avanzare nel buio, con la grande responsabilità di avere in mano delle cose molto importanti e molto delicate: la salute di una razza e la felicità delle creature che vedranno la luce quanto quella di coloro che le adotteranno.